Telecamere in Val Trebbia

RIVERGARO - Sono solo in nove e devono coprire una zona che va da Sarmato a Rivergaro, lungo il corso del Trebbia. «Basterebbe che ci fossero soltanto tre o quattro agenti in più e potremmo essere molto più attivi sul territorio», spiega il loro comandante Alessandro Gambarelli. Ciononostante è grande la mole di lavoro fatto dalla polizia municipale Bassa Valtrebbia e Valluretta.

I controlli stradali e i furbetti al volante sono al primo posto. «I miei agenti avevano fermato un’auto e controllato i documenti», racconta Gambarelli. «L’automobilista, residente a Rivergaro, appariva sospetto, così è stata approfondita la perquisizione e si è scoperto che il tagliandino dell’assicurazione era contraffatto: con una stampante erano stati modificati i numeri per renderlo valido anche per il 2014. Un lavoro molto ben fatto e non visibile a una semplice occhiata».

Un primo aiuto all’attività dei vigili, intanto, arriverà dall’installazione di cinque impianti di telecamere fisse, posizionate proprio nei giorni scorsi nei comuni di Agazzano, Calendasco, Gossolengo, Gragnano e Rivergaro in collaborazione con Metronotte Piacenza.

Per una cifra di 18mila euro - finanziate metà dall’Unione e metà dalla Provincia - gli agenti potranno ora avere a disposizione sul proprio terminale le immagini ad alta risoluzione e a colori dei principali accessi di ogni paese.

Si tratta di apparecchiature in grado di registrare i numeri di targa delle automobili di passaggio in caso di necessità. Tra l’attività di educazione stradale nelle scuole (450 ore con quattro agenti), gli uomini e le donne della polizia Bassa Valtrebbia hanno trovato anche il tempo di occuparsi di stupefacenti e di sequestrare alcune dosi di hashish a un 28enne, poi segnalato alla Prefettura. In più, hanno salvato una vita: a Gossolengo sono intervenuti rapidamente con il defibrillatore per un “codice blu”, scattato per una persona colpita da arresto cardiaco.

«Tutto merito di una meticolosa organizzazione delle pattuglie, che ci consente di coprire capillarmente il territorio».

Intanto, sembrano arrivare già i primi frutti della scelta di accorpare a Rivergaro, nella stessa Centrale del Soccorso, la polizia municipale, la protezione civile e il corpo forestale dello Stato. «Con quest’ultimo collaboriamo già in caso di scarico abusivo di rifiuti o incendi a sterpaglie» conclude Gambarelli. In occasione dell’estate imminente, c’è già l’intenzione di istituire un servizio speciale contro l’abbandono dei rifiuti in Trebbia ad opera dei villeggianti; nel frattempo proseguirà la collaborazione con i carabinieri di Rivergaro nella zona del River Park, dove i militari sono spesso chiamati per piccoli furti o disturbo della quiete pubblica.

Libertà - 07/06/2014