Caorsana, banda del buco fallisce il colpo

Inaugurazione con scasso al bar “My cafè” della Tamoil di strada Caorsana. L’altra notte infatti i ladri hanno forzato la porta del magazzino e bucato letteralmente la parete che lo separa dal bar: i danni sono ancora da stimare ma sembra che il vero obiettivo dei ladri fossero le slot machine presenti nel locale che però non sono state violate. «Indubbiamente non è stata una bella inaugurazione dell’attività dato che siamo aperti da appena tre mesi - ha commentato amaramente il titolare dell’attività Raul Crescimanna - ma ce lo aspettavamo, visti i numerosi episodi di furto che si verificano anche in città».

Crescimanna aveva gestito lo stesso locale anche parecchi anni fa: «L’ho avuto in gestione dal 1999 al 2005 - ha spiegato - e anche in quegli anni qualche episodio di questo tipo era capitato. Ora abbiamo ricominciato appena tre mesi fa ed ecco che si parte bene: del resto non ci sono deterrenti e sistemi di sicurezza che tengano quando c’è qualcuno che si mette in testa di entrare».

Tutto è successo l’altra notte: verso le tre e mezza del mattino la barista Deborah Gheduzzi (nota ai piacentini anche per il suo trascorso da calciatrice “in incognito” dato che nella metà degli anni Ottanta insieme alla sorella gemella Manuela si era finta ragazzo per potere giocare un intero campionato maschile esordienti nella squadra del Gragnano, ndc) ha varcato l’ingresso del bar come ogni lunedì in vista dell’apertura mattutina delle quattro e si è trovata davanti la porta del magazzino forzata e un grosso buco nella parete che separa questo locale dal bar. «Ho addirittura pensato che fossero fuggiti dopo avermi sentito aprire - ha spiegato la barista - la porta fa rumore quando la apro e loro nel bar non ci sono arrivati: secondo me puntavano le slot machine.

Appena mi sono resa conto di quanto era accaduto, ho subito chiamato i Metronotte e loro sono arrivati immediatamente: ma dei ladri non c’era più traccia». Certo è che in ogni caso di danni ne ha provocati al bar di via Caorsana questa incursione notturna: «Non possiamo fare stime, per ora è tutto da accertare» - ha spiegato Crescimanna - «indubbiamente sono abbastanza ingenti, ma vanno quantificati. Io sono andato al locale subito stamattina poco dopo essere stato avvisato, ma dovrò tornare in giornata anche perché si dovrà fare l’inventario. Solo allora potremo sapere a quanto ammonta il danno». «Evidentemente chi è entrato qui sapeva bene i nostri orari - ha continuato la barista - dato che siamo quasi aperti a orario continuato ventiquattro ore su ventiquattro eccetto quando si inizia alle quattro. Abbiamo aperto alla fine di ottobre dello scorso anno, diciamo pure che questo non è stato un buon inizio».

Betty Paraboschi

 

Libertà - 14/01/2014