Ancora un furto sventato all'RDB di Cadeo

CADEO - Sono uniti nella cattiva sorte gli stabilimenti gemelli della Rdb Terrecotte di Borgonovo e Cadeo. Dopo l'ingresso in fallimento, sono stati entrambi presi d'assalto dai ladri di rame. Il primo, quello di Borgonovo, si è trovato a fare i conti con i danni causati dai soliti ignoti tra mercoledì e giovedì. Al secondo, quello di Cadeo, l'intrusione dei ladri nella notte tra giovedì e ieri. In entrambi i casi, fortunatamente, si è trattato solo di un tentato furto. Ma i cavi tranciati per rubare il rame e le forzature agli ingressi non sono un buon biglietto da visita per due fabbriche che sperano con tutte le loro forze, pur in fallimento, di poter essere ancora vendute ad un acquirente serio, che rilanci l'attività e assuma i trenta dipendenti le cui sorti, oggi, sono ancora piuttosto incerte.

«I ladri di rame non guardano in faccia a nessuno, prendono di mira le aziende in fallimento e quelle sane - commenta Giuseppe Parenti, presidente della Camera di Commercio -. Anche la mia azienda, la Paver, era stata presa di mira da questi signori: ci hanno lasciato con danni per 300mila euro. È stato un durissimo colpo, che ha rischiato di metterci in ginocchio. Il problema è che in Italia non c'è la certezza della pena e questo attira come api al miele i delinquenti. È un disastro».
Anche nel caso di Cadeo, come a Borgonovo, i ladri hanno cercato di rubare cavi di rame all'impianto Terrecotte. Il fatto è accaduto intorno a mezzanotte e 40. I ladri hanno aperto un portone sul retro, bloccandolo poi con un bancale: è scattata la chiamata di allarme e sul posto è intervenuta una pattuglia deimetronotte Piacenza che ha verificato il tentativo di intrusione e mandato in fumo il colpo. La guardia ha notato che un portone sul retro era stato forzato: all'interno ha visto che alcuni cavi di rame erano stati tagliati per essere rubati. A un controllo accurato da parte dei carabinieri e del responsabile della ditta è parso chiaro che i ladri non hanno avuto il tempo di rubare il materiale elettrico, che fa sempre più gola ai maliventi. La pattuglia ha proseguito le ricerche della banda, presidiando la zona per evitare possibili altri tentativi di furto. Purtroppo non è stata trovata alcuna traccia dei ladri.
La sede di Borgonovo era già stata colpita dai ladri nel marzo del 2013. Nel 2012, ancora approfittando della crisi Rdb, era stata presa di mira la sede di Valmontana di Monticelli. I ladri, in quel caso, avevano manomesso la cabina Enel che fornisce l'elettricità al complesso e poi avevano portato via diversi quintali di cavi elettrici: 100mila euro di danno in una fabbrica in cassa integrazione.

Libertà - 26/07/2014